Soudal Quick-Step, Patrick Lefevere senza freni: “Nelle Monumento siamo stati vergognosi – Evenepoel? Spero resti con noi, ma lo contattano tutti, compreso quel bastardo di Ralph Denk”

Patrick Lefevere sarebbe ufficialmente in “pensione”, ma l’ex direttore generale di quella che ora è la Soudal Quick-Step rimane molto interessato a quel che accade nel ciclismo e al suo rendimento della sua “creatura”. Come già avvenuto negli ultimi anni, molte delle fortune della formazione belga dipendono da Remco Evenepoel, che ha trascorso una primavera 2025 decisamente altalenante: prima il lungo recupero dall’infortunio invernale, poi il clamoroso rientro, con tanto di vittoria alla Freccia della Brabante 2025, e infine la giornata “vuota” avuta alla tanto attesa Liegi-Bastogne-Liegi 2025. Oltre a Remco, c’è altro nel bilancio primaverile della Soudal Quick-Step?

“Non voglio offendere nessuno, ma non siamo andati bene – le parole di Lefevere nel corso di un’intervista rilasciata a Vals Plat – I risultati di questa parte di stagione sono migliori rispetto al modo in cui la squadra ha corso. Tim Merlier ha salvato la situazione con sette vittorie e il promettente Paul Magnier è arrivato secondo alla Omloop Nieuwsblad. Le Monumento? Quelle sono state una vergogna, da piangere. Alla Liegi c’era Remco, che però è stato sotto le aspettative. Il primo dei nostri è arrivato 35esimo (Mauri Vansevenantndr). Al Fiandre Yves Lampaert ha chiuso 38esimo e alla Roubaix le cose forse sono andate anche peggio (Lampaert ha chiuso 28esimo in quella gara – ndr).

Le considerazioni di Lefevere battono però su un punto, quello economico: “Bisogna fare le cose con quel che si ha. Al momento noi non siamo neanche fra le prime sei squadre in termini di disponibilità economica. La UAE spende più di 50 milioni di euro all’anno e la cosa si riflette nel numero di vittoria. Poi, sempre parlando di UAE, tutti i giovani corridori che sono lì ci sono andati perché hanno seguito Joxean Matxin, che però prima lavorava per noi come osservatore. L’avevo portato io in squadra, ma evidentemente mi sono dimenticato di dirgli che non poteva portarsi dietro tutti i talenti”.

La Soudal Quick-Step, in termini di grandi risultati, rimane quindi appesa a Evenepoel: “Se rimarrà con noi? Solo Dio può saperlo – le parole di Lefevere – In ogni caso, noi vogliamo sicuramente tenerlo fino alla scadenza fissata del suo contratto (quindi fino alla fine del 2026 – ndr). Ma negli ultimi quattro anni lui è stato contattato praticamente da chiunque. In particolare c’è quel bastardo della Bora, Ralph Denk. Non ho altre parole per lui. Una volta mi ha detto che volevano rilevare tutta la mia squadra, giusto perché pensava che Evenepoel fosse stato con me troppo a lungo. Lo scorso febbraio quella della Red Bull-Bora-hansgrohese sono andati da Remco senza dirmi nulla e hanno fatto arrivare a suo padre Patrick una grossa proposta, che però poi è arrivata a me. Ho preso l’aereo per Tenerife, dove c’era Remco, e gliel’ho mostrata. Lui mi ha detto: ‘Mai vista prima’. Poi, ha preso il foglio, l’ha buttato e mi ha abbracciato”.

Lefevere porta alla luce un suo rimpianto di Ciclomercato: “Chi avrei voluto in squadra? Domanda facilissima, Mathieu van der Poel. Lo conosco da quando era un bambino, suo padre ha corso per me, ma i fratelli Roodhooft (i proprietari della Alpecin-Deceuninck – ndr) sono stati molto intelligenti. Lo hanno fatto gareggiare dove voleva e gli hanno sempre fornito tutti i materiali necessari. Lui è rimasto riconoscente e praticamente ha firmato a vita. Una volta, parlando con i Roodhooft ho buttato lì l’idea di unire le nostre forze. Christophe mi ha subito detto: ‘Lo so dove vuoi arrivare, vuoi Mathieu’. Certo che lo voglio! Ma la conversazione è finita in pratica ancor prima di iniziare”.

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